Progetto in corso d’opera

CASA
della III ARMATA

Progettazione esecutiva dei lavori di ripristino del decoro della Casa della III Armata e spazi adiacenti, destinati all’allestimento di spazi espositivi quali parti integranti del “Memoriale diffuso della Grande Guerra”.

Luogo: San Pier d’Isonzo (GO)

Committente: Presidenza del Consiglio dei Ministri  –  Ministero della Difesa

L’intervento in questione nasce dalla volontà di valorizzare un importante patrimonio architettonico, storico e culturale non solo per la provincia di Gorizia, ma per l’intero territorio regionale e nazionale. Il recupero e la riqualificazione dell’edificio rientrano all’interno di una strategia più ampia che la Presidenza del Consiglio dei Ministri, attraverso la Struttura di Missione per gli Anniversari di Interesse Nazionale, ha intrapreso. In questo quadro, si colloca il progetto di riqualificazione del memoriale della Casa della III Armata, già stazione di approdo di lunghi pellegrinaggi da tutta Italia per piangere e onorare i caduti, poi struttura in parte allestita per raccontare la tragedia di quella bruciante vittoria con annesso presidio/caserma, una piccola stazione dei carabinieri, servizi e modesti spazi di accoglienza.


In occasione delle celebrazioni del Centenario della Grande Guerra la Presidenza del Consiglio del Ministri, attraverso la sua Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale, ha intrapreso il progetto di valorizzazione dei Memoriali connessi ai Sacrari Militari in un territorio straordinario e affascinante dove fortificazioni, postazioni e strutture militari si alternano a trincee, gallerie, sentieri e strade del Genio, ospedali e cimiteri di guerra, ossari, e dunque i sacrari e i monumenti ai caduti, con le loro raccolte aperte ai visitatori.


Il progetto, sin dalla sua genesi, ha inteso ricreare un nuovo modo di raccontare la Storia con la S maiuscola, al fine di ricordare e non dimenticare. Obiettivo principale del progetto è stato quello di narrare un percorso attraverso un linguaggio che utilizzi modi e strumenti più attuali rispetto alle consuete tecnologie e che, pur riferendosi ad una dimensione mondiale e planetaria, abbia inizio da un contesto più personale e umano attraverso la narrazione delle storie di ognuno. Si è cercato pertanto di rivoluzionare questo linguaggio moderno, attraverso cui trasmettere l’informazione, al fine di privilegiare l’informazione su un differente canale che è quello proprio dell’emozione. Da queste brevi premesse, nasce l’avventura del progetto che ambisce ad integrare il restauro e la conservazione del grande Sacrario, con una ricerca progettuale contemporanea che si dispone a dialogare con la tradizione del luogo. Una strada divide, pericolosamente, il Sacrario dalla Casa, e tra i due ambiti si colloca uno dei panorami più affascinanti del territorio che dal monte minerale del Sacrario, al monte Sant’Elia, spazia fino alle Alpi Giulie.

GLI ELEMENTI DELLA RIGENERAZIONE

Piazza delle pietre d'Italia

É un tappeto quadrato policromo di 20 metri di lato tessuto da 8047 pietre provenienti da tutta Italia, una per ogni comune italiano, composte secondo un disegno modulare. Fulcro della composizione dell'impianto esterno, che ricomprende tutto l’insieme, il Campo assume il ruolo di recapito geometrico del Sacrario e di cerniera visiva dei percorsi che convogliano tutte le direzioni principali: l’ingresso al museo, il cimitero degli Invitti, gli spazi ricreativi e le aree per la sosta retrostanti l’edificio.

Il basamento e la Sala conferenze

Completa la serie di elementi costruiti accanto all'edificio esistente, il Basamento. Anch'esso è estradossato lungo la testata verso il parcheggio e nel fronte verso i servizi di accoglienza ai visitatori. Sostiene, con gli altri dispositivi spaziali, la nuova immagine della Casa, come se fosse un elemento della sua rifondazione, una crepidine, un podio fittizio che avvolge i fronti in un'immagine dissolvente, sospesa tra quella di un improbabile rudere e quella di una Fabrica Novissima interrotta. Un elemento autonomo che ha la funzione di riordinare gli accessi indipendenti dal Museo, compreso quello della stazione dei Carabinieri. Il Basamento è un muro che si declina in architrave, pensilina, scala, portico e che, avvolgendo gli ambiti più modesti e differenziati della Casa, assume caratteri diversi e metamorfici che rinnovano i partiti delle bucature, degli accessi e delle pensiline esistenti.
Nel progetto è compresa una sala conferenze analoga nelle sue dimensioni a quella preesistente collocata all’interno della Casa III Armata, nei cui spazi sono previsti il nuovo bookshop e le prime sale del percorso museale.

Il muro rosso

É l’elemento della controfacciata che ha la funzione di guidare il visitatore dall'interno all'uscita del Museo. Esso si compone di due porzioni: la prima interferisce geometricamente con uno dei lati della Porta stereoplastica attraverso un orientamento dinamico, una grande piega che lo spinge contemporaneamente ad avanzare e ad arretrare. Questo primo tratto di muro ha una dimensione in lunghezza e di circa 32 metri ed è alto circa 6 metri nel suo apice. É costruito attraverso un getto di cemento armato rivestito di pannelli lapidei della stessa pietra di Verzegnis che copre l’estradosso della Porta.

Ingresso e bookshop

Il Memoriale è concepito per accompagnare il visitatore in un viaggio nella Storia e nelle storie dei luoghi e delle vicende umane della Grande Guerra. Il progetto architettonico, negli interni fa un passo indietro, sposando in toto il progetto museografico e garantendo senza ridondanze il necessario supporto alla performance.
Nel progetto è compresa una sala conferenze analoga nelle sue dimensioni a quella preesistente collocata all’interno della Casa III Armata, nei cui spazi sono previsti il nuovo bookshop e le prime sale del percorso museale.

Il Mirador e la cornice del Sacrario

É una trave di circa 59 metri e larga 2,60 deposta ai piedi della Casa, parallela al suo impianto longitudinale, aperta verso il Muro Rosso che la cinge e la sostiene e chiusa verso il Sacrario da un muro inciso da un lungo taglio orizzontale, ritmato da dadi porgenti che si affacciano plasticamente sull'area antistante. Il Mirador è costruito a cielo aperto come un lungo balcone a sbalzo connesso al piano del Memoriale con lo scopo di fornire un affaccio e un lungo passeggio rettilineo in direzione delle Alpi Giulie. Lungo questa promenade sono disposti, nel lato dell'asola che incornicia il Sacrario, piccoli cubi luminescenti per consentire ai visitatori più piccoli di alzare lo sguardo sul paesaggio. Il corridoio a cielo aperto si estende oltre la misura longitudinale della Casa per cingere tutta la dimensione della sua pertinenza e offrire un nuovo termine di confronto dimensionale allo spazio aperto.

IL CONCEPT MULTIMEDIALE

Memoriale della Grande Guerra progetto museografico allestimento e contenuti multimediali
Memoriale della Grande Guerra 9 ambienti sensibili per pose in movimento Un teatro di pose in movimento Redipuglia, Sredipolje, dallo sloveno sredij polije, significa campo di mezzo, terra di mezzo. Una terra sospesa tra incertezze, una soglia tra identità che si mettono di fronte l’una all’altra. Un nome perfetto per un luogo vicino a un fronte della Grande Guerra, teatro di eventi tra i più drammatici. Teatro e campo sono proprio le parole che hanno suscitato l’idea da cui ha preso forma il progetto multimediale e allestitivo: il teatro di una terra contesa in guerra, dove ogni insediarsi è temporaneo e malcerto, dove ogni campo è minacciato nell’attesa di un prossimo accadimento, e i ripari sono tende, le pareti sipari. Portale d’accesso del nuovo “Museo diffuso” della Grande Guerra, che avrà spazi fisici riallestiti – a Monte Grappa, Asiago, Montello – e spazi di approfondimento sul web, la Casa della III Armata di Redipuglia realizza un itinerario che punta a superare le forme di comunicazione più tradizionali, avvalendosi di linguaggi agili ed emotivamente coinvolgenti che concentrano su alcuni temi emblematici il fulcro dell’esposizione dei fatti. Una comunicazione immersiva che tiene come filo rosso le storie dei soldati che hanno vissuto e combattuto al fronte, giovani uomini che hanno descritto la propria esperienza attraverso lettere, diari e memorie. Le testimonianze dirette sono il perno di una struttura narrativa che muove dalle esperienze dei singoli per raccontare pagine di storia, anche grazie alle nuove tecnologie a nostra disposizione.

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